L’assessore regionale al Turismo, Lopane: «Con la sua potenza evocativa, questo evento è una delle espressioni più autentiche del patrimonio culturale immateriale della Puglia».

Un rito unico e ancestrale, che affonda le sue radici nelle società rurali, nei Saturnali romani, nelle tavole medievali imbandite dai signori feudali per i più poveri, arrivando infine alla liturgia trasmessa dai monaci basiliani. Tutto questo senza dimenticare l'influenza delle comunità ebraiche e arbereshe: queste ultime, in occasione di San Giuseppe, celebravano l’Arcipurcim, un grande banchetto collettivo tra famiglie dello stesso ceppo. Sono queste le antiche radici che, mescolando influenze pagane e religiose, si possono ritrovare nel “Rito dei Santi”, un evento unico e fortemente simbolico, in programma a Fragagnano – in provincia di Taranto - domenica 16 marzo, alle ore 19, nella chiesa del Carmine. L’iniziativa, giunta alla sua XVIII edizione e organizzata dalla locale Pro Loco, rappresenta un’opportunità unica per immergersi nelle radici più profonde della tradizione pugliese, unendo storia, spiritualità e convivialità.
Come da tradizione, tutto ruota attorno all’altare appositamente allestito, attorno al quale si dispongono i partecipanti in numero dispari — da tre a tredici — richiamando l'immagine dell'Ultima Cena. Dopo la lavanda delle mani, seguono la chiamata dei Santi e la disposizione attorno alla tavola. È San Giuseppe a dare solennemente il via al banchetto nel quale ha un posto di grande rilievo il pane, simbolo di comunità e condivisione. Il pasto, scandito da gesti rituali, è composto da tredici pietanze. La regia è affidata al regista e attore Alfredo Traversa, ideatore del Teatro della Fede in Puglia, e vedrà la partecipazione del Maestro fragagnanese Giuseppe Fornaro.

Si comincia con la lavanda delle mani che rappresenta la purificazione spirituale, seguono la chiamata dei Santi e la disposizione attorno alla tavola. Al capotavola siede San Giuseppe, il cui posto è riconoscibile da un bastone fiorito, emblema del miracolo che lo scelse come sposo di Maria. Alla sua destra Maria, alla sinistra Gesù Bambino, seguiti dagli altri Santi. San Giuseppe dà solennemente il via al banchetto battendo il bastone sul pavimento e scandendo, con il tintinnio della forchetta sul piatto, l’alternarsi delle tredici pietanze che racchiudono antiche simbologie apotropaiche: dal pane alle fave, dal baccalà ai cavolfiori fritti, passando per le arance, le tipiche “cartiddati” e tanto altro. I testi “recitati” sono tratti dalle sacre scritture e dalla tradizione orale della comunità. Storia e tradizione si fondono e si proiettano nel futuro, rendendo questo rito custode di una memoria antica.
L’evento, a ingresso gratuito, s’inserisce nell’ambito dell’Anno del Giubileo ed è patrocinato dalla presidente del Consiglio regionale della Puglia e dal comune di Fragagnano. Fondamentale anche la collaborazione dell’assessorato alla Cultura. Tra i partner del progetto: Unpli Puglia, la Confederazione degli Italiani nel Mondo, Confcommercio Taranto, Gal Terre del Primitivo, Torniamo APS – Arte da tramandare e Salento delle Murge.
dott.ssa Valeria D'Autilia
