Il vino che sgorga dalla fontana di Carosino illuminato dalle luci del maestoso albero di Natale che l’amministrazione comunale ha donato quest’anno alla sua cittadinanza: questa è la scena che per la prima volta nella storia del piccolo comune Jonico si è presentata agli occhi dei tanti visitatori della prima edizione della Sagra del Vino winter edition in programma il 6 e 7 dicembre 2019.
L'evento nasce dall’idea, pienamente condivisa dall’amministrazione comunale e dalla Pro Loco di Carosino, di avviare un efficace processo di valorizzazione di questo elemento simbolo di Carosino ma anche vanto locale e nazionale.
Nonostante le condizioni meteo che hanno costretto ad annullare la prima serata (anche perchè il vino annacquato non è mai piaciuto a nessuno) e nonostante l'anticipo di serie A sabato 7 dicembre, l'affluenza di visitatori, l'entusiasmo e i commenti positivi che non sono mancati, hanno decretato il successo della serata.
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Incontro con Quintino Manco, giovane viticoltore di Racale, in Salento
Torre Ospina è un’azienda vitivinicola fondata da Quintino Manco, nel 2010, quando aveva ventuno anni. Con determinazione iniziò a seguire tutta la produzione, dalla conduzione dei vigneti ereditati dal nonno, fino alle operazioni di cantina. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare le novità aziendali degli ultimi anni e quelle future.
Iniziamo con una considerazione di carattere generale. Negli ultimi decenni, il consumo del vino è cambiato, si fa più qualità e meno quantità, e oltre al vignaiolo, all’enologo, al critico, al sommelier, al semplice consumatore, sono nate figure nuove nel panorama del settore enoico: l’esperto, il giornalista specializzato, il conoscitore, l’amatore, l’appassionato, l’enoturista… come ci si misura con questi cambiamenti?
Misurarsi con le esigenze del mercato è diventato più complesso e le aziende hanno la necessità di organizzarsi con risposte all’altezza. Oltre a una comunicazione adeguata e mirata ai singoli attori del mondo del vino, credo sia importante dare informazioni chiare, verificabili, rigorose sulla coltivazione dell’uva e la sua trasformazione, sul vino e il suo affinamento, ma il consumatore non giudica più solo dal calice di vino e dalle informazioni scritte, vuole anche avere la possibilità di visitare l’azienda, verificando di persona le informazioni. Ecco allora che è necessario anche dare la possibilità di partecipare alle varie fasi della vita di un’azienda, dalla coltivazione alla vendemmia, dall’imbottigliamento alle degustazioni. Interloquire e interagire aprendo la cantina e dando le risposte al consumatore.
L’uva è il frutto della vite, più propriamente un'infruttescenza in quanto si presenta sotto forma di grappolo, ed è composto da un graspo (o raspo) e da numerosi acini (anche detti chicchi o bacche). Il colore degli acini può variare dal verde al giallo (uva bianca) fino al rosa e al viola o bluastro (uva nera), a seconda della varietà. Un grappolo di uva può pesare tra i 150 e 500 g. Viene utilizzata soprattutto per la produzione di vino ma anche come alimento salutare da portare a tavola tra agosto e fine ottobre.
La coltura dell'uva da tavola ha bisogno di un clima caldo-arido, con una piovosità intorno ai 600 mm/anno, per lo più concentrata nei mesi invernali-primaverili, e con delle temperature che raramente possano raggiungere livelli vicino lo 0 °C.
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