Per individuare soluzioni efficaci e in parte risolutive alle gravi difficoltà strutturali che affliggono il comparto vitivinicolo, la Regione Puglia ha dato il via libera alla revisione al ribasso delle rese per ettaro per i celebri rossi pugliesi ad indicazione IGP: Primitivo, Susumaniello, Negramaro, Malvasia Nera e Aleatico. Successivamente all’approvazione del pacchetto di modifiche, le organizzazioni AGCI, CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Liberi Agricoltori e UCI si sono messe in moto per costituire le Associazioni dei vitivinicoltori. Questo passaggio è stato essenziale sia per accelerare le procedure di modifica delle IGP che ricadono nel territorio regionale (Puglia, Salento, Murgia, Daunia, Tarantino e Valle d'Itria) che per raccogliere le proposte dei progetti sinottici relativi alle IGP. 

Le azioni del governo regionale sono state elaborate per fronteggiare la crisi e intervenire sul disequilibrio tra produzione e vendita, con conseguenze nefaste sull’adeguato posizionamento sui mercati e sulla tenuta dell’intero settore. Le riduzioni tengono conto delle specificità pedoclimatiche del territorio, come delle esigenze commerciali ed economiche dei vini IGP pugliesi. La modifica prevede queste nuove rese per ettaro per le IGP: tonnellate 14 per la tipologia rosso, con la specificazione del vitigno Primitivo; tonnellate 15 per la tipologia rosso, con la specificazione del vitigno Negroamaro, Malvasia Nera, Susumaniello ed Aleatico; restano invariate le rese per tutte le altre tipologie derivate da uve a bacca bianca e nera con e senza la specificazione del vitigno.

Purtroppo, a distanza di mesi la procedura rischia di arenarsi. L’intenso lavoro di consultazione svoltosi tra operatori del comparto e istituzionali potrebbe vanificarsi a causa del ritardo nella raccolta delle sottoscrizioni di adesione. Erminio Campa, Presidente dell'Associazione dei vitivinicoltori della IGP Salento e Presidente Copagri Taranto, dopo aver preso atto del generale atteggiamento di disinteresse ha deciso di lanciare l’allarme e dare una scossa a tutti gli addetti del settore.

“Non è normale che la raccolta delle adesioni sia ancora in alto mare - ribadisce Erminio Campa - Dobbiamo darci una mossa, il ritardo nell’iter di approvazione delle modifiche compromettono l’efficacia degli interventi che potrebbero essere una soluzione di continuità. Fare impresa esige regole certe e necessarie programmazioni e non continui ritardi e ripensamenti. Affinché l’Assessore Pentassuglia possa portare avanti tutte le attività propedeutiche alla regolarizzazione delle modifiche sia a livello ministeriale che a quello europeo i produttori agricoli devono recarsi presso i centri CAA o nelle cantine di conferimento delle uve per sottoscrivere l’apposito modulo. Sono a disposizione di chiunque per fornire aiuto nella compilazione e nell’indicare gli uffici più vicini. La compilazione richiede poco tempo, si accerta la presa visione e condivisione della modifica al disciplinare, si dichiara l’iscrizione allo schedario viticolo per l’IGP e infine la superficie viticola detenuta negli anni 2022 e 2023”. 

Ufficio stampa - Annalucia Galeone