L'Amarone è uno dei più rinomati vini del grande panorama vitivinicolo italiano. Viene prodotto esclusivamente nella Valpolicella, territorio collinare situato a Nord di Verona che spazia dal Lago di Garda sino ai confini della provincia di Vicenza, ai piedi dei Monti Lessini.
L'uvaggio dal quale si ottiene questo vino è quello classico di questa zona, ovvero Corvina (dal 45 al 95%) e Rondinella (dal 5 al 35%). Possono concorrere i vitigni Corvinone (variante della Corvina, fino al 50%) e, fino a poco tempo fa, Molinara (dal 5 al 25%), secondo i dettami del disciplinare (DOCG).
Gli stessi uvaggi sono utilizzati per il Recioto della Valpolicella, anch'esso tutelato con la Denominazione di Origine Protetta e Garantita. Entrambi i vini si ottengono da uve appassite, quindi con una carica zuccherina importante. Ma, se il Recioto è un passito dolce, l'Amarone si distingue per essere secco e questo avviene durante la fase della fermentazione: a differenza del Recioto, in cui vi rimane un residuo zuccherino, nell’Amarone tutta la parte zuccherina, concentratasi durante l’appassimento, è trasformata in alcol. La leggenda vuole che questa differenza sia nata da un errore involontario di un cantiniere che si dimenticò una botte di Recioto che stava fermentando, cosicché tutto lo zucchero venne trasormato in alcol. Si narra che, nel 1936 nella Cantina Sociale Valpolicella, il capocantina Adelino Lucchese, ritrovò una botte di recioto dimenticata in cantina ormai da tempo; decise così di assaggiarne il contenuto e, il palato fine e il fiuto eccezionale, gli fecero subito capire di avere per le mani un oro liquido color rubino; Lucchese una volta assaggiato esclamò: “Questo non è un Amaro, è un Amarone”. Un’espressione che diventò subito simbolo e nome di questo fantastico vino e che è stata usata immediatamente in etichetta. La prima etichetta e il primo documento di vendita risalgono al 1938. L’Amarone fu commercializzato però a partire dal 1953 ed ottenne subito un grandissimo successo. Nel 1968 è approvato il primo disciplinare e all’Amarone è riconosciuta la DOC (Denominazione di Origine Controllata). La DOCG sarà riconosciuta nel 2010.
Tra gli scaffali del supermercato di fiducia trovo in offerta una bottiglia di Amarone della Vapolicella a marchio Montigoli di Negrar (Verona) e non me la lascio scappare.
Certo, non avevo grosse aspettative dato il costo relativamente basso per la tipologia, ma dopo l'assaggio devo riconoscere un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il vino si mostra rosso rubino intenso, al naso sprigiona aromi di frutta surmatura e di spezie dolci non troppo aggressive, al palato denota una discreta acidità sovrastata da un piacevole tannino e da una ricca struttura alcolica, abbastanza persistente nel finale, con ritorni di note fruttate.
Io l'ho abbinato ad uno stinco di maiale con patate al forno, ma può accompagnare benissimo qualsiasi arrosto importante.
Paolo Bargelloni
Scheda prodotto:
Amarone della Valpolicella DOCG - Montigoli – Negrar (VR)
Anno di vendemmia 2019; gradazione alcolica 15%; formato bottiglia 75cl.
Acquistato nel mese di dicembre 2022 a Taranto presso Famila store (14,50 euro).
Fonti: wikipedia.it , consorziovalpolicella.it